" Dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l'inquilino. " Victor Hugo.
"...lo sguardo si concentra sulle dimore umane, gli oggetti più grandi che possono rientrare nell'inventario di possedimenti dell'uomo comune. Comprare la casa è il traguardo consumistico per eccellenza. Le abitazioni rappresentano i loro proprietari, in tutte le possibili declinazioni di banalità, personalità, cura, incuria, cupezza, luce, come assorbendo i sentimenti di chi vi transita... le case in fondo sono luoghi di passaggio, destinati a sopravvivere a chi le ha costruite... Lo stile di Nannini si anima di fuochi fiamminghi di iper-focalizzazione, zone ibride di movimento e territori che non interessano né allo sguardo né alla memoria e che quindi rimangono non-finiti. Una topografia emozionale passata attraverso il setaccio dello spazio e del tempo. Nello stesso modo in cui nelle figure ( Types ) viene mostrato ciò che di solito non si vede, ovvero il contenuto delle tasche o delle borse dei soggetti, anche la rappresentazione delle case spesso è data dal punto di vista dei giardini posteriori, con i loro ammassi di disordine ed entropia. Sia nei ritratti di umanità segnaletica, sia nelle vedute, Nicola Nannini possiede un'unità d'intenti. Quella di chi rappresenta come gli esseri umani finiscano per appartenere ai segni della loro cultura. Ovvero ai loro oggetti." Luiza Samanda Turrini.
" Una delle grandi tendenze dell'arte contemporanea è quella della catalogazione. Inserendosi nell'antica prassi di collocazione dei viventi in erbari e bestiari, Nicola Nannini colleziona tipologie umane e per distinguerle le une dalle altre utilizza le loro protesi simboliche, ovvero i loro oggetti... Questi oggetti vengono rapportati ai loro proprietari in un vario sistema di grandezze e configurazioni stilistiche, a seconda delle orbite di attrazione degli universi di riferimento... Le case, collocate in esterno, si affiancano ai loro proprietari." Luiza Samanda Turrini.